A suonare l’allarme, dopo le proteste degli ultimi giorni, è Daniela Barbaresi, responsabile delle politiche sociali e sanità della Cgil.
Daniela Barbaresi, responsabile delle politiche sociali e sanità della Cgil, si schiera contro l’addio al reddito di Cittadinanza. Una scelta, quella del governo, che ha fatto infuriare numerosi cittadini dando vita anche a vere e proprie proteste.
“Centinaia di migliaia di persone dai prossimi giorni si ritroveranno senza sostegni“, questa la tesi della rappresentante del sindacato. “Il governo – commenta Daniela Barbaresi – sta scaricando l’onere sui Comuni, ma i Comuni non ce la fanno, non hanno risorse e non hanno personale“. Il grosso problema, però, è che “mancano le procedure, mancano le circolari, manca l’attivazione del supporto alla formazione, che non partirà comunque prima di settembre“.
Dal Reddito di Cittadinanza al nulla
“Chi ad oggi – aggiunge la rappresentante della Cgil – ha beneficiato per sette mesi del reddito, se non sarà preso in carico dai Comuni, o se i Comuni non avranno comunicato la presa in carico all’Inps, non prenderà più niente“. Chi è occupabile potrà chiedere di frequentare corsi di formazione che, però, non partiranno prima di settembre. Se la formazione non parte o se le offerte di lavoro non arrivano non si percepirà “nulla“.
“La povertà – continua Barbaresi – non si elimina per decreto ma anche l’occupabilità non si può stabilire in base ai dei requisiti di età o familiari, a prescindere dalle reali condizioni“. I nulei familiari beneficiari del prossimo assegno di inclusione, secondo i dati condivisi dalla rappresentante del sindacato, sarebbero solo il 58% rispetto a quelli che percepivano i soldi del reddito di Cittadinanza.